Self-publishing? Che cos’è?
Quante barriere negli ultimi anni sono state abbattute grazie ad internet e alle nuove tecnologie digitali? Innumerevoli direi! Si sono bypassati numerosi intermediari, un esempio su tutti sono le prenotazioni delle vacanze! Tutto si prenota sul web, l’agenzia di viaggi ha infatti perso molti dei sui clienti. E nel campo editoriale?
Il fenomeno più rilevante è sicuramente quello del Self-publishing. Negli ultimi giorni su Twitter sono stata coinvolta in una discussione proprio su questo argomento e ovviamente ho detto la mia.
Ma partiamo dal principio e cerchiamo di dare una definizione a questo fenomeno così diffuso. Attraverso la scelta del self-publishing è l’autore a seguire la produzione del suo libro, insomma tutta la responsabilità della pubblicazione è sulle spalle dell’autore stesso.
Ovviamente i costi della lavorazione sono estremamente inferiori per due motivi essenzialmente: non ha una distribuzione capillare e vengono stampate solo poche copie (di solito in digitale).
Le piattaforme di selfpushing che hanno avuto più successo in questi ultimi anni sono diverse. Sicuramente molti di voi avranno sentito parlare di Narcissus oppure de Ilmiolibro. Sicuramente sì! Entrambe queste piattaforme hanno avuto un grande successo di pubblico e di autori che stanchi di cercare un editore hanno sposato questa causa.
Gli editori dal canto loro sono stati le vittime predestinate di questa novità che ha tanto conquistato gli autori. Ma come mai? Prima di tutto perché si svaluta il lavoro dell’editore. L’esperienza che sta dietro ad un marchio editoriale non può essere assolutamente paragonata a queste piattaforme digitali. Per non parlare della distribuzione. Un editore è in grado di assicurare una distribuzione a livello nazionale con una tiratura di un certo livello.
Inoltre c’è una grande diatriba tra piattaforme self-publishing ed editori a pagamento. In verità la mia esperienza mi ha dimostrato che ci sono editori a pagamento che fanno veramente un bel lavoro, che coccolano gli autori e che li seguono lungo tutto il percorso di lavorazione.
Insomma credo che bisogna saper scegliere e scegliere bene tra le innumerevoli proposte del panorama editoriale!
Credo anche che affidarsi ad un marchio editoriale affermato possa garantire una certa sicurezza anche nei confronti dei lettori, poiché ogni testo che arriva in casa editrice viene letto e valutato da un editor e alle volte viene fatto un vero e proprio lavoro di editing, per non parlare di tutto il lavoro di promozione che viene fatto dopo la pubblicazione: Ufficio Stampa, organizzazione di presentazioni, promozione sul web. Tutti aspetti che un semplice self-publishing non può assolutamente assicurare.
Per finire vorrei spezzare una lancia non nei confronti di questo fenomeno, che a mio parere ha molte falle, ma nei confronti degli autori.
Ebbene sì! Il fulcro del successo di un libro è proprio l’autore! Il più delle volte (e ne ho avuto dimostrazione) la caparbietà, la voglia di diffondere il proprio lavoro sono riuscite ad abbattere ogni barriera, rendendo possibile un successo editoriale mai sperato!
Io ho detto la mia! E voi cosa ne pensate??