La diversità è una zona di confine incerta, dove i margini tra identità e differenza, tra uguaglianza e difformità sono sottili e sfumati. Il nostro personaggio, durante un sogno, viene catapultato in un paese in cui tutti gli abitanti vivono in carrozzina. Inizialmente ha la convinzione che si tratti di un luogo di cura, ma ben presto si rende conto che tutti vivono questa condizione di apparente disagio.
Frastornato e confuso l’uomo non riesce a trovare una spiegazione tanto da essere considerato dagli abitanti di questa città come “diverso”. Viene sottoposto ad accertamenti clinico-medici che combinati con le capacità e le abilità rilevate portano all’inevitabile sentenza che lo etichetta come disabile da rieducare. Il racconto fantastico mette in discussione certezze consolidate. Ognuno di noi si specchia nel diverso con le proprie idee e finché non prende coscienza della limitatezza personale è convinto che l’immagine riflessa non può
che essere la propria. Ciascuno di noi ha un bagaglio di esperienze e conoscenze unico che rischia di non essere valorizzato in virtù di pregiudizi e preconcetti. L’accettazione della diversità è una grande scommessa che non ammette i se e i ma: l’uguaglianza è solo un’illusione, siamo tutti diversi ed è proprio questa diversità a renderci unici.
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